Continua il viaggio in Italia del luminare per presentare il suo libro
Non ci sono solo malattie da curare, ma anche pazienti: uomini, donne e bambini a cui dare una parola di conforto, le cure più approriate, la migliore qualità di vita possibile e la certezza che la ricerca giochi tutte le sue carte per un domani in cui il cancro davvero non faccia più paura. È questo il concentrato di un’intera vita, quella del professor Franco Mandelli.
Anni di lavoro spesi accanto ai malati, con la semplicità di un grande uomo e la competenza di un luminare in questa materia. Franco Mandelli ha scritto un libro il cui titolo accende la speranza di migliaia di malati: “Ho sognato un mondo senza cancro” edito da Sperling & Kupfer. Un volume che è la sintesi della sua esperienza e che traccia i possibili scenari futuri riguardo alla ricerca e alla lotta alla grave malattia.
Appena laureato, negli anni 60, Franco Mandelli ha incrociato le sofferenze di una giovane donna malata di leucemia. Tentò qualsiasi cosa per salvarla, ma le terapie disponibili non erano ancora sufficienti. Da allora è trascorso mezzo secolo, ma il suo impegno continua. “Il mio sogno non è far scomparire il cancro – ha detto – ma quello di rendere questa malattia alla stregua di altre gravi patologie curabili e con un incidenza di mortalità ridotta al 3-5 per cento”.
La ricerca prosegue in questa direzione. “La mia speranza – ha aggiunto Mandelli – è che si possa raggiungere questo risultato nel giro di dieci anni”. Mandelli continua anche la sua attività di informazione sul territorio partecipando a seminari e incontri dell’Ail, l’Associazione italiana leucemie, di cui è presidente. Mandelli ha presentato il suo libro in più di una occasione in Puglia, durante una serie di incontri in varie città. A settembre è stato invitato a Taranto dalla locale sezione Ail. In questi giorni ha visitato altre città del sud come Campobasso dove ieri sera ha parlato della lotta al cancro davanti ad una sala piena di persone.